venerdì 27 dicembre 2013

Feste di Natale

Sono rientrato al mio paesello nel Vesuviano da qualche giorno.

Mi sto riposande, vedendo gente, facendo cose ... il gran tran tran che come l'anno scorso va affrontato giorno dopo giorno!

Particolarmente temibili sono state le famigerate mangiate natalizie: cena del 24 dalla sara, pranzo del 25 dai miei ... penso che una taglia in più me la sono guadagnata solamente in queste due strenuanti sedute!

E' un periodo piuttosto piacevole: rispetto alla vita strettamente programmata e scandita da ritmi elevati che faccio tutto il resto della giornata, già il solo alzarmi quando capita e poltrire un pochino sono grandi riscoperte XD

In ogni caso, as usual, tante sono le cose che cerco di fare in questo periodo che mi è stato concesso!

Gli argomenti sono sempre gli stessi: amici, giochi da tavolo, serie TV, passeggiate ... e magari anche il blogghino di tanto in tanto! ^^''

Voi come state investendo questo periodo di tempo? Avete messo su qualche etto? Siete pronti al cenone di capodanno?

PS
Visto che sono ancora in tempo: Auguri di buon anno! :D

lunedì 16 dicembre 2013

La morte

Oggi sono stato ad un funerale.

Purtroppo il papà di un mio collega ha bruscamente cessato la sua esistenza senza dare a nessuno il tempo di prepararsi  per tempo all'evento.
Ognuno ragisce a modo suo a tragici eventi di questa natura: c'è chi si dispera, chi si lancia in tristi spettacoli, c'è chi si tiene tutto dentro, pronto ad esplodere come una pentola a pressione.
Si ricorda chi non c'è più, si parla del fatto che lui faceva questo, aveva detto quello.
In casa del defunto c'è l'albero di Natale ancora incompleto, lo stava finendo lui.
C'è il suo angolino degli attrezzi che invano attende il suo unico fruitore, sarà dura smantellarlo.

Non si sa mai cosa dire, non si sa mai cosa fare. "Non ho parole" è uno stato mentale quanto mai appropriato, specialmente per chi come me non ha ancora (*sgrat sgrat*) esperienza di una tragedia simile; posso immaginarla, posso paragonarla ad altro, ma non la conosco e non la vorrei conoscere mai. Povero illuso.

"Condoglianze" è la formula magica con cui tutti riescono a mettersi l'animo in pace e fare la loro parca figura; "Condoglianze" dona sicurezza nell'incerto individuo che da un lato si sente di dover partecipare e dall'altro Non ha Parole.

Di Condoglianze ne è piena ora la casa del mio collega, ma sticavoli inzomma.
La morte aleggia silente e penetrante e di giorno in giorno l'assenza del malcapitato diverrà sempre più evidente, sempre più reale, sempre più sofferta.

Ad un certo punto, non oggi, non fra una settimana, ma dopo, tutti gli attuali equilibri crolleranno. Un nuovo ordine andrà stabilito in quella casa, chissà cosa ne uscirà fuori! Chissà se il fratellino artistoide che con noncuranza vive la sua vita si ritroverà a dover cambiare registro in casa, chissà cosa accadrà ora al mio collega che continuerà a vivere a 650 chilometri da casa, ma senza più una bussola che gli indica la direzione e con in più la preoccupazione di una madre che è ora anche vedova.

Si ha paura a parlare della morte, la morte zittisce tutto e tutti, la morte logora chi resta al di qua. Anche se la giornata di oggi si è svolta in una pacatezza quasi irreale e totalmente diversa da altri funerali cui ho assistito in passato, mi è oggi un po' più chiaro che certi legami, anche se in primo piano non si notano, sono forti, fortissimi.

Io non ho paura della mia morte di per se, non ne ho mai avuta oserei dire.
Ho paura di cosa lascerei qui da morto, dei miei genitori e della mia saretta che si ritroverebbero con le loro vite ridotte a puzzle con diversi pezzi mancanti.
Ho paura di ricevere un giorno una telefonata e sapere che mio padre guidando l'ennesimo TIR è finito in una brutta situazione, l'ultima di una vita che non gli ha regalato altro che ingiustizie.

Tratto la morte da incosciente ma ne temo gli effetti nefasti per chi mi sta intorno. Sarà una malsana declinazione del mio immancabile altruismo.

sono dispiaciuto per il mio collega e sono un po' confuso, non ho mai pensato così tanto alla morte quanto oggi, manco quando mi è morto il nonno. si vede che oggi l'argomento mi interessa di più o lo temo di più. (non per me, again, ma per chi mi sta attorno!)

"La morte di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive"
(Thomas Mann)


Metto fine a questo post sconclusionato e vi saluto in attesa di giojosi argomenti natalizi :)