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martedì 10 marzo 2015

febbraio 2014: Blacklady

A Febbraio 2014 ho comprato un'auto.

Ne avevo già avute diverse in passato, ma questa è la prima auto che compro con i soldi miei. sò soddisfazioni aò.

E così, dato che tutte le mie auto hanno un nome, dopo Maggiorenne, Spilungona e Nuvoletta è arrivata Blacklady! Scura come la notte, fiera come un felino ferito ma mai domo.


L'ho comprata comprensiva dell'optional "graffio vistoso già presente" così mi han fatto lo sconto e sopratutto non ci resterò male quando la graffierò anche io per una qualsiasi ragione.


E' bello scarrozzare con Blacklady su e giù per l'Emilia (e non solo ...)

sabato 27 luglio 2013

Stili di guida

Stamattina, mentre andavo in agenzia immobiliare (dove ho lasciato sul banco un sacco di soldi in vista dell'imminente cambio di casa ^^'') mi sono soffermato un attimo a considerare me alla guida.

La considerazione, fondamentalmente, è la seguente: a seconda di chi mi siede affianco, la mia guida cambia.
E' una selezione che avviene in modo del tutto automatico, non sono io che coscientemente ci penso e mi adeguo a chi mi affianca; succede e basta.

Pertanto se c'è il coinquilino, tendo a sorpassare poco e a sembrare in generale meno sicuro; se c'è la sara la guida diventa molto più sciolta e fluida, ma con una velocità di crociera tutto sommato contenuta; se sono solo, comincio a far volare il macinino che conduco (ma SE e solo SE le condizioni di strada, traffico e possibili ostacoli lo consentono).

La cosa su cui mi soffermavo era per l'appunto l'automatismo con cui attuo questi diversi stili di guida. Un po' mi affascina quando una qualche parte di me prende queste decisioni al mio posto; detto così potrebbe sembrare inquietante, in realtà io lo trovo quanto mai interessante (e spesso anche comodo :D )

A voi capitano spesso situazioni del genere? Alcune vostre azioni si adeguano "in automatico" o riuscite sempre a pensarci e a regolarvi coscientemente?

sabato 25 agosto 2012

Venerdì 10 agosto - Deutsches Museum Verkehrszentrum

Io, Saretta e Moreno prendiamo la metro e scendiamo alla fermata Schwanthalerhöhe, l'ideale per raggiungere la sezione trasporti del Deutsches Museum.
Questo luogo, costola della sede storica del Deutsches (che visiteremo in una giornata successiva) in cui si tratta un pò tutto lo scibile umano, raccoglie modelli di vari mezzi di trasporto (carri, automobili, treni etc.) in varie epoche della storia.




Io e Moreno, da bravi ingegneri, restiamo particolarmente affascinati, io un pò di più per le automobili, lui un pò più per i treni. La Saretta ci segue con interesse ma ovviamente con un occhio diverso.


Alcuni pezzi di questa raccolta li conosco già, altri sono piacevoli scoperte. Altri ancora sono delle bizzarre soluzioni finite poi nel dimenticatoio:


[l'unico esemplare originale rimasto al mondo della Auto Union Type C, una vettura che mi sta particolarmente a cuore! ]


Dopo aver completato la visita (che richiede un 2-3 ore, volendo dare un minimo di dignità alla mole di mezzi presenti) abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni; a pochi passi vi è la Statua della Baviera che domina sulla spianata del Theresienwiese, dove ogni anno si celebra il (fin troppo) noto Oktoberfest.


Proprio il cantiere suscita il mio interesse: per me che sono un amante dei "dietro le quinte" guardare i megapadiglioni ancora incompleti, con gli operai che armeggiano con assi di legno e tutto il resto. A parte il lato organizzativo però, dell'Oktoberfest non me ne può fregar de meno :D

Finita la camminata facciamo la spesa al discount, poi torniamo a casa e lì restiamo finchè, finalmente, non arrivano anche Anastasia e Girolamo da Roma! Ceniamo in allegra compagnia e ci avviamo ai nostri letti, che il giorno dopo c'è tanto da fare!

Le 3 cose che ho imparato:

1) In Germania ci sono un sacco di bimbi! Durante la passeggiata siamo entrati in un piccolo parco pubblico e lì era tutto un fiorire di pargoli festanti e giocosi. E i genitori erano spesso giovinotti. Evidentemente hanno molte più possibilità lì.

2)A Moreno i treni piacciono davvero tanto: ogni volta che ne vede uno gli brillano gli occhi. Sono più di 10 anni che lo conosco ma questa sua passione la comprendo appieno solo ora.

3)Non tutti i Discount Aldi-Süd sono ugualmente belli; quello che ci è capitato a Monaco ad esempio non ci ha entusiasmato troppo (a differenza di quelli capitatici in passato). Poco male, siamo passati alla concorrenza, a Rewe.

mercoledì 8 agosto 2012

Prossimo emigrante (ma di lusso)

Il colloquio alla fine è andato bene.

Pertanto a partire da settembre dovrò lasciare Napoli, dove ho sempre vissuto, per spostarmi in Emilia, a cavallo fra le province di Bologna e Modena.

Non è semplicemente "il lavoro che mi chiama" ma, come ho metaforicamente accennato tempo fa, è probabilmente per me l'occasione della vita. Tanto mi è stato concesso e non posso proprio permettermi il lusso di qualsivoglia minimo dubbio.

I primi mesi saranno particolarmente tosti: sarò sotto continua osservazione, dovrò mostrarmi bravo sia in ciò che già conosco, sia (e sopratutto) nell'apprendere cose nuove, nello svolgere i compiti che mi verranno assegnati (e nessuno di questi sarà mai semplice).

Inoltre, come chi di voi ha mai vissuto da fuorisede ben sa, dovrò stare lontano dai miei affetti! Se per la parentela in generale non provo alcun minimo sentimento, vivere distante dai miei genitori e sopratutto dalla Saretta (che un giorno mi raggiungerà, ma intanto ... é_è ) non mi sarà indifferente, tutt'altro.

Però, come dicevo, mi hanno fatto un'offerta che non si può rifiutare. No, non mi è arrivata da Il Padrino, ma da una prestigiosa azienda automobilistica, una di quelle famose in tutto il mondo! Se solo mi metto a considerare a mente fredda che lavorerò lì (dove presterò consulenza per almeno 11 mesi), mi viene la tremarella e mi sento piccolo piccolo XD

Spero di riuscire a farmi valere anche lì, nella casa del Toro!

mercoledì 17 agosto 2011

Giovedì 4 agosto - Musée d'Orsay e Place Vendome

Dopo aver pranzato a le Tuileries constatiamo che è ancora prestino rispetto ai nostri piani quindi andiamo un pò in giro per i giardini a curiosare in giro. Da bambinoni quali siamo, ci dirigiamo verso la ruota panoramica che sta su un lato del parco; lì scopriamo che oltre alla ruota c'è un vero e proprio luna park con tutte le sue giostre grandi e piccine.

Le Tuileries
[Foto by Cdp]

Bighelloniamo per un pò, per un attimo ci viene persino la tentazione di entrare in una di quelle giostre "percorso ad ostacoli" che tanto ci piacerebbe fare, ma alla fine restiamo coi piedi per terra e proseguiamo il giro per i giardini. Ci incamminiamo verso il fiume e scendiamo le scale per vederlo un pò da vicino; sulla riva opposta, in bella vista, la nostra prossima meta :)

Musée d'Orsay - Paris
[Foto by Cdp]

Arriviamo al Musée d'Orsay di primo pomeriggio, facciamo pochi minuti di fila e poi subito entriamo.
La situazione non è delle migliori: a causa di grossi lavori di restauro dell'edificio il grosso della collezione è stato ricollocato in modo diverso dal solito, quindi la disposizione e la fruizione delle opere risentiva un pò di questa situazione precaria. Non riusciamo a vedere le tele in un ordine preciso (come invece era successo per l'Orangeriepoche ore prima) per cui saltiamo continuamente fra la metà e la fine dell'800, fra impressionisti ed accademici, fra un autore e l'altro.

A parte questi piccoli disagi e ad una densità umana decisamente elevata (ma prevedibile) l'esperienza da me vissuta si può ben definira un'abbuffata di prelibatezze artistiche.
Capolavori assoluti, tele fra le più note al mondo ... tutto a ripetizione, una dietro l'altra. Pur vedendole con comodo, assimilarle tutte in successione mi crea una sensazione simile ad un'indigestione; penso spesso che "è troppa roba per così poco tempo!" (dove "troppa" è inteso sia in quantità che in qualità).

Foto purtroppo non ve ne posso mostrare; a differenza di tutti gli altri musei che vedremo a Parigi, qui vige strettamente il divieto di fare foto, con o senza flash. L'unica immagine che riusciamo a rubare mostra il grande orologio della vecchia stazione ferroviaria:

Musée d'Orsay
[Foto by Saretta]

Andando più in dettaglio sui pittori, anche qui ai masismi livelli di preferenza personale ci sono gli stessi due dell'Orangerie, ovvero Renoir e Monet. A questi però va aggiunto Manet, che mi sta tanto simpatico, è stato innovatore nei contenuti a modo suo, si è mantenuto indipendente da tutto e da tutti e guardando da molto vicino le sue pennellate posso dire anche che era decisamente bravo anche tecnicamente (per quel mignolo che ne capisco). E poi oh, finalmente ho visto la cameriera alle spalle di Olympia, che nelle stampe sui libri è solitamente difficilissimo riconoscerla dallo sfondo XD

Nota negativa: a causa dei lavori in corso, una parte delle opere non era visibile; fra le opere che non abbiam visto ci sono le tele di Van Gogh ed altre cosette che mi sarebbe piaciuto vedere. Uffola!

Usciamo dal museo verso le sette di sera. Visto che non è tardissimo ne approfittiamo per fare due passi fra negozi "da turisti" pieni di cianfrusaglie e ricordini. Dopo ciò riattraversiamo la Senna per andare dritti dritti a Place Vendome, approfittando della luce ancora alta nel cielo.
Come forse saprete questa è una delle piazze più chic della città, sede del rinomatissimo Hotel Ritz. E' pertanto da facile profeta che dico alla Saretta "Vuoi vedere che ora in piazza vedremo un macchinone costosissimo?". Banalmente, proprio di fronte all'ingresso dell'albergo, faceva sfoggio di sè una rombante Lamborghini gialla:

Lamborghini
[Foto by Saretta]

al centro della Piazza c'è una colonna che ricorda molto la colonna Traiana a Roma (da cui effettivamente questa parigina prende l'ispirazione)

colonna Place Vendome
[Foto by Saretta]

La cosidetta Colonna D'Austerliz parla di alcune delle Gesta di Napoleone (Una cui raffigurazione troneggia in cima) e venne costruita col bronzo ottenuto dalla fusione di un certo numero di cannoni austriaci e russi (la leggenda vuole siano 1200, probabilmente erano fra i 130 ed i 150).

Dopo aver respirato l'estrema sciccheria della piazza e delle persone-tipo che la animano (fra cui merita una menzione speciale una giapponese vestita di tutto punto in abiti classici del Sol Levante, con tanto si Fiocchettone alle spalle e zoccoletti squadrati di legno) arriviamo alla fine della nostra giornata. Ci inabissiamo nella metro più vicina (dove si respira un'aria leggermente meno chic) e torniamo a casina casetta, preparandoci a quella che sarà la giornata più faticosa per le gambe, la testa e gli occhi. Ci aspetta uno dei musei più grandi al mondo.