Eccoci qui alla terza puntata della mia piccola incursione su alcuni autori italiani contemporanei, di cui mai avevo letto nulla prima d'ora.
Oggi tocca a Stefano Benni, di cui molte sirene mi han decantato le lodi dei suoi racconti, porta con se il fardello di aspettative decisamente alte; vediamo come ne è uscito dalla mia testolina dopo la lettura del suo Elianto (fra l'altro anche alcune persone qui, commentando questo blog, mi hanno suggerito questa lettura ;) )
Le vicende raccontate in Elianto presentano un mondo, anzi, un grappolo di mondi legati fra loro da forze e leggi misteriose, accessibili solo a pochi. Ciascun mondo presenta numerose stravaganze sia nella morfologia del territorio, sia nei personaggi che vi abitano.
Il fulcro geografico e narrativo di questa storia è quella che più o meno dovrebbe rappresentare la nostra Terra, o meglio una sua versione alternativa: un mondo dalle nervature distopiche ma senza troppe tinte oscure, in cui tutte le scelte importanti sono affidate ad un megacervellone e tutta la popolazione viene educata ed anestetizzata a suon di battage televisivi. Il mantra propinato al comune cittadino è l'omologazione totale. "Siate maggioranza" ripete spesso il più quotato dei presentatori.
Elianto, che giace in un letto di una clinica, è solo uno dei moltissimi esseri che ci capiterà di incontrare sfogliando le pagine di questo libro; un capitolo dopo l'altro familierizzeremo con teppistelli di quartiere, ninja depressi, demoni pasticcioni, scimmie chef e chi più ne ha più ne metta.
La scrittura è brillante, superba: potrei trovarmi di fronte a ciò che potrei definire come quanto più vicino abbia mai visto fino ad ora di "come mi piacerebbe scrivere qualcosa". Tutto viene reso egregiamente con non troppe parole e non troppi paroloni. Potrei star lì a leggere pagine e pagine senza senso ed essere contento lo stesso, tanto son scritte come piace a me.
In effetti, il punto un pò dolente di questa mia esperienza sta proprio nella trama: Alla fin fine, pur piacendomi tutti i singoli capitoli, ho perso un pò il filo del discorso e non ho ben capito dove sono andati a parare un pò tutti. Non mi è chiara la destinazione, ma il viaggio per raggiungerla è spettacolare :D
Un certo modo di condurre gli eventi a volte mi ricorda un pò Douglas Adams, questo ovviamente non può essere che un bene XD
in sintesi:
promosso a pieni voti! (5 stellette anobiane :D )
Spero di poter leggere altri libri di Benni quanto prima (probabilmente Saltatempo, che la Saretta mi suggerisce)
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Ora mi fermo un pò con gli autori italiani e torno al mio solito fantasy/fantascienza, sono previste molte letture e riletture nei prossimi mesi, non c'è tempo da perdere :) !