Kandinskij si può a buon diritto considerare come il padre della "pittura astratta".
Da sempre l'ho considerato uno dei miei preferiti, con le sue idee assolutamente innovative che possiamo riassumere con: non c'è bisogno di limitarsi a rappresentare oggetti materiali per far vibrare le nostre emozioni.
Come scrisse lui: "Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima.
Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte
dalle molte corde."
Quest'anno, con mio sommo piacere, avrò modo di poter ammirare una delle più grosse collezioni di tele di questo artista. dove? A Parigi ovviamente, al Centre Georges Pompidou per la precisione.
Fra gli altri, avrò modo di potermi gustare faccia a faccia il celeberrimo "Giallo, rosso, blu"
Venezia FC: Rassegna stampa del 22 febbraio 2025
14 minuti fa
2 commenti:
La pittura astratta mi attira. Unico neo della questione è che mi sembra di "capire a metà" questi quadri.
Un quadro "classico" riesco a capirlo meglio, quasi ad interiorizzarlo.
credo che alla base dei quadri di Kandinskij il concetto di fruizione differisca un pò dai canoni precedenti, ma anche da quelli successivi.
In Kandinskij credo che non si vada troppo oltre il "colpire l'anima dello spettatore con il colore, la linea, le superfici", non vanno "capiti" (a differenza di molti autori contemporanei, che anche io capisco per così dire a metà)
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